Google+ Il Giullare Cantastorie - Scrittori, artisti e band emergenti: #educazionEbellezza “Notte stellata” - Sylvia Baldessari

domenica 15 giugno 2014

#educazionEbellezza “Notte stellata” - Sylvia Baldessari

Notte stellata, i profumi dell’estate in arrivo mi solleticano l’olfatto. Lo sguardo pigro scivola al di là delle alte fronde degli alberi, dietro ai quali muovono i propri passi bestie dai versi più strani che, con il buio, la mia fantasia immagina in forme bizzarre e fantastiche.


Accanto a me un giovane ragazzo dall’aria assorta e sognante fuma l’ultima sigaretta della giornata, mischiando ritmicamente il respiro all’aroma di tabacco, prologo di una dolce arresa concedendosi all’oblio di Morfeo solo alla sua fine


.Ipnotizzato, seguo fluttuanti spirali di fumo che nell’aria si divertono a creare effimere e danzanti figure ed è lì che, all’improvviso e senza un reale motivo, rompe quel surreale silenzio:

“Che cos’è la normalità, amico mio?


Uno stato mentale imposto da chi teme la potenza dei sogni, della creatività, forze che si sprigionano dallo stare bene nel proprio essere e nella propria forma, qualunque essa sia e che nontengono conto di nulla se non della propria essenza.


Che cos’è, allora, la normalità se non un mezzo per incanalare la vera e autentica bellezza che c’è in chi accetta di vivere in modo sincero, rifiutando le etichette?”


Inspira profondamente chiudendo per un istante le palpebre. Rilascia andare, buttando fuori dalla bocca, il fumo mentre il suo capo ricade indietro, leggero, spalancando infine il suo sguardo, lasciando che si mescoli a un indefinito firmamento.


“Amico mio, essere normali non è qualcosa di naturale, bensì imposto ed è uno dei limiti più tristi che l’uomo s’è inflitto per espiare chissà quale peccato. La bellezza invece, è l’essenza stessa della vita: chiudere gli occhi su questa significa lasciarsi morire dentro, spegnendo ciò che ci rende… Umani.


Rimango in silenzio e volgo lo sguardo al cielo. Una stella cadente cade, squarciando per un breve istante la normalità di quella notte.

La bellezza di un istante che di quella normalità, altrimenti piatta e prevedibile, dona senso e significato.

La diversità di un attimo, scintilla nell’infinita normalità dello scorrere del tempo.

Educare al bello per non lasciarsi morire ogni giorno, chinando il capo.

Educare al bello perché i nostri occhi possano contemplare, liberi, stelle di mondi altri dal nostro.

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