Google+ Il Giullare Cantastorie - Scrittori, artisti e band emergenti: Una lotta impari - Ant Sacco

lunedì 19 maggio 2014

Una lotta impari - Ant Sacco

È una guerra quotidiana, all’ultimo filo, quella contro il cestino per la biancheria sporca. Lo tieni in bagno, ed è sempre colmo di panni da lavare. Premono contro il coperchio come per uscire. Ogni volta che ne togli un po’ speri che il livello di quelli che sono rimasti sia diminuito, e invece no, sono sempre tanti, troppi, sembra che rinascano di continuo, e stanno sempre lì affacciati, comari pettegole, curiose e maligne al davanzale.

Per riempire la lavatrice, poi, occorre attenzione e perizia. Non puoi farla funzionare con dentro poche cose perché non è economico e il risultato è peggiore. Il carico deve essere composto di panni omogenei fra loro, ovvero lavabili alla stessa temperatura, e tutti chiari o tutti colorati, altrimenti i secondi potrebbero macchiare irrimediabilmente i primi, cosa che accade regolarmente quando abbassi la guardia. Il programma impostato deve essere scelto oculatamente, evitando quello con le centrifughe più veloci e più lunghe per la biancheria delicata. Le macchie più resistenti necessitano di una cura particolare a base di sapone di Marsiglia o di apposito prodotto. Nelle vaschette apposite devi versare detersivo, anticalcare, ammorbidente e magari igienizzante, a seconda del tipo di bucato.

Insomma, è vero che la lavatrice è un elettrodomestico indispensabile a cui non potresti ne vorresti mai rinunciare, ma nell’usarlo non puoi concederti neppure una distrazione.

La lotta è impari, senza tregua e senza possibilità di vittoria. Un complotto continuo ordito contro di te da tutto ciò che ti circonda: a pranzo si macchia la tovaglia, ti accorgi che la camicia che hai indossato solo per mezz’ora emana odore di sudore e nonostante la doccia quotidiana si vede il rigo nero sul colletto, la tuta da tennis di tuo marito è già stata portata per troppe partite, e poi ci sono i calzini e l’accappatoio, gli slip, il pigiama, le magliette e le felpe della bambina che va all’asilo e devi cambiarla tutti i giorni… Il contenitore è ancora una volta colmo, stracolmo, tanto che ti viene da chiederti se davvero sia mai stato vuoto, anche in negozio, prima che arrivasse a casa tua. Nella tua mente da tempo si è insinuato il dubbio che un folletto dispettoso si diverta a moltiplicare gli indumenti e la biancheria sporchi, magari solo per vedere la faccia che fai quando lo sguardo – che pure vorrebbe evitarlo – cade sul malefico oggetto, pieno fino a scoppiare.

Ogni volta che entri in bagno ti mostri indifferente, non vuoi farti coinvolgere. Pensi sono qui solo per pettinarmi. Però la manica del golf che spunta da sotto al coperchio ti fa dei cenni, e non capisci se sono richieste di aiuto (toglimi di qui) oppure sprezzanti affermazioni di superiorità (con noi non puoi farcela). Allora non sai se seguire l’impulso di rovistare e vedere se puoi preparare un nuovo bucato per la lavatrice o scappare, ignorando ogni richiamo.

La mano sulla maniglia della porta, hai un’ultima esitazione e se guardassi? Poi la fretta ti salva, ti allontana per questa volta da una battaglia inutile, persa prima di cominciare.

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