Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, trascina
uragani cosmici
che lanciano barbigli di vita attorno.
Nuvole di Monet sul cielo.
battiti del vento
sui vetri socchiusi.
C’è un viaggio ed un treno,
per entrambi l’ ultimo respiro.
Ci son sussulti
che fanno tremare i muri,
ma non cadono, resistono
e sorridono a vederti sobbalzare ad ogni bacio.
Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, lo sa bene,
che fai già parte di me ma,
dovrei far smettere
tutte queste urla di paura
che ci allontanano.
Leggera leggera
scivola sul tuo viso
quella goccia di pioggia,
che hai asciugato e m’hai guardato andar via
ed io stupido,
che ho visto la tua prima lacrima
ho il riflesso nella mia anima.
Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, accompagna
l’ultimo passeggero,
dell’ultimo treno.
Su l’ultimo treno ricevo carezze
e come quel vecchio gatto che non ho più,
borbotto fusa.
Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, trascina
il vento tra le zolle bagnate
e crescono nuove radici.
Sulle montagne
coperte dalle nuvole grigie
si cammina in silenzio.
Sembra una brughiera
in attesa del sole nuovo.
Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, ascolta,
e tu non stare li senza dire niente.
Quanti giorni passati senza nemmeno sorridere,
pensando a buttarsi via.
Ora se ti volti io sono qui.
Non fischia nemmeno più il vento
quando ti passa accanto,
vorrebbe entrarti tra i capelli,
accarezzare il sorriso che nascondi.
Un aquilone di carta sottile.
Appeso ad un filo, vola
e improvvisamente un lampo!
tu, sorridi e in volo rondini urlano,
papaveri dondolano.
ed ogni volta che TU sottolinei una sola delle mie parole tremo.
cotrozzilivio©2012
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