Ero immerso nelle vie di fuga del porfido rossastro
e scandivo i miei passi a ritmo lento, attento.
Riuscivo solo timidamente ad intravedere i volti
che mi passeggiavano accanto, indifferenti.
Erano tutti uguali,
tanti mattoncini di porfido che mi venivano incontro
ed io mi sentivo come quel filo che li unisce,
che sta dietro le quinte,
che svolge il proprio lavoro silenziosamente
e poi sparisce, senza troppi inganni.
Immagino spesso di fermarmi.
Raccolgo le idee in una valigia e parto, senza meta,
lontano da quei mattoncini.
Sono la tessera smarrita di un puzzle,
tanto indispensabile quanto invisibile agli occhi.
Ogni giorno torno a danzare sulla mia fune;
stessa coreografia, stessi passi, senza più timori
come se avessi un palco sotto i piedi,
ad ogni passo sempre più grande.
Avrei tanta voglia di cadere...
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- E-mail: caristo.luisa@gmail.com
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