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Nome: Dark Mother
Chiave: DM|@#¢∞¬÷«1983
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Lea faceva parte di Deep Underground Poetry. Come cazzo era possibile? La sensazione di sconcerto si trasformò in agitazione e poi in angoscia. Entrai in DUP, composi il nick name, inserii la chiave e mi ritrovai nel profilo di Leanne, alias “Dark Mother”.
Saluto Colei che è oscura e potente.
Di tutte le madri è la più compassionevole poiché conduce alla liberazione dei propri figli… Quando l’ego incontra La Madre Oscura, trema, presagendo in lei la sua prossima estinzione…
Il profilo incassava con Lea, il suo comportamento era al tempo stesso dolce e spietato come quello della Dea Kali, la ricordai infierire su un moribondo con quelle sue mani insanguinate, capaci di uccidere e dare tormento. Mani assassine che poi mi avevano cercato, carezzato, dato e preteso piacere.
C’era una lista di scrittrici seguite da Dark Mother, non molte a dire il vero, e un solo maschio: Pepe Linares. Cliccando sull’avatar della vittima si accedeva alla pagina dei suoi scritti, la stessa che io avevo già visitato. Non era cambiato nulla, ovviamente, dall’ultima volta. La pagina era sprovvista di link dall’aldilà. Dark Mother o forse avrei potuto dire: Dark Lea, aveva pure una lista di scritti scelti dei suoi autori preferiti. Quasi tutte cose di Pepe Linares ovviamente. Pensai che se non fosse morto ci avrei pensato io a toglierlo di mezzo.
Manette, cuoio, nylon e latex
il mio inferno, il mio cielo, la mia debolezza
Ho sempre cercato la Signora,
la mia vera padrona,
senza mai trovarla.
Ti prego, dammi il castigo
di un dolore senza fine.
Sfoga il tuo odio su me,
sii la mia Madre Oscura,
la mia Signora degli Abissi.
Dolore e piacere oltre il tempo,
spasimo e estasi che rendono divini.
Morirei per mano tua
mentre ti do piacere
e solo rimpiangerei, dopo morto,
di non poterti più amare come devo.
il mio inferno, il mio cielo, la mia debolezza
Ho sempre cercato la Signora,
la mia vera padrona,
senza mai trovarla.
Ti prego, dammi il castigo
di un dolore senza fine.
Sfoga il tuo odio su me,
sii la mia Madre Oscura,
la mia Signora degli Abissi.
Dolore e piacere oltre il tempo,
spasimo e estasi che rendono divini.
Morirei per mano tua
mentre ti do piacere
e solo rimpiangerei, dopo morto,
di non poterti più amare come devo.
Amore? Era un modo folle di vedere l’amore quello. Non riuscivo a capire una tale aberrazione, mi sentivo furioso oltre che spaventato, in realtà una ridda di sentimenti contraddittori si aggrovigliava nella mente. Leanne non mi aveva parlato delle sue visite in DUP. Provai un assurdo risentimento verso Linares. Rilessi l’ultima strofa:
spasimo e estasi che rendono divini.
Morirei per mano tua
mentre ti do piacere
e solo rimpiangerei, dopo morto,
di non poterti più amare come devo.
Morirei per mano tua
mentre ti do piacere
e solo rimpiangerei, dopo morto,
di non poterti più amare come devo.
Roba da malati di mente. La poliziotta frequentava il sito e conosceva quella che sarebbe stata la terza vittima.…Madre Oscura, Signora degli abissi…
Cristo gronda sangue sulla croce. Sfoggi un pio sguardo nella
processione, con lo scialle di trina nero e il cero nella mano, gonna attillata, tacchi alti e calze con la riga. Il lutto è di rigore, baciando i piedi al Redentore. Poi vieni da me, eccitata. «Ti ho pensato…» Sussurri. «Sono tutta bagnata!»
Me lo aveva tenuto nascosto e ne ignoravo la ragione, il mio cervello ormai era in piena corsa e non smetteva di valutare in modo ossessivo, tutte le possibilità, gli scenari… e se fosse stata Leanne, l’amante misteriosa? Però a lei piaceva essere sottomessa quando faceva sesso, mentre Linares parlava di una padrona nei suoi versi. Pensai che dopotutto Leanne avrebbe anche potuto essere una dominatrice, il suo comportamento era talmente autoritario… avevo letto nelle mie rapide ricerche sul BDSM che era difficile trovare dei padroni e quasi impossibile delle padrone. Il sadismo fine a sé stesso è una patologia grave. Non si può giocare con un sadico senza scottarsi per davvero, quindi coloro che si dilettavano con rapporti sadomaso, erano in realtà degli “switcher”; ovvero facevano a turno nel giocare a schiavo e padrone. Certo che le cose potevano sfuggire di mano, soprattutto se si aveva a che fare con dei pazzi che affermavano di essere disposti a morire.
La notte precedente Lea aveva giocato pesante con me, lasciandomi le mani indolenzite e il collo con graffi ed ecchimosi. Mi ritornò alla mente l’immagine della gola livida di Linares. Ricordai la poesia: “La mia crudele Signora Cattolica”, la individuai e rilessi l’ultima parte.
La Pasqua ti accende, buon vino e cibi squisiti, con gli amici, mentreLa notte precedente Lea aveva giocato pesante con me, lasciandomi le mani indolenzite e il collo con graffi ed ecchimosi. Mi ritornò alla mente l’immagine della gola livida di Linares. Ricordai la poesia: “La mia crudele Signora Cattolica”, la individuai e rilessi l’ultima parte.
Cristo gronda sangue sulla croce. Sfoggi un pio sguardo nella
processione, con lo scialle di trina nero e il cero nella mano, gonna attillata, tacchi alti e calze con la riga. Il lutto è di rigore, baciando i piedi al Redentore. Poi vieni da me, eccitata. «Ti ho pensato…» Sussurri. «Sono tutta bagnata!»
Il testo faceva riferimento ad una donna religiosa che seguiva le processioni di Semana Santa. La poliziotta assisteva al passaggio dei cortei. Non era solo proforma: aveva la casa piena di libri di culto e immagini sacre, a modo suo era credente… sacerdotessa e strega allo stesso tempo.
…Perdi il controllo, mi strangoli a strattoni. Mi manca l’aria ma non smetti di stringere…
Che cosa ci trovavano questi pazzi nella violenza, nel farsi strangolare…? Provai un gran disagio, una sensazione balorda tra orrore, rabbia e… gelosia. In realtà la cosa che più mi disgustava era l’irragionevole sentimento di gelosia. La mia passione per la sbirra, faceva passare in secondo piano l’orrore che provavo per tutta quella crudeltà. Avrei fatto meglio a temere Leanne, invece, doveva essere una psicopatica, non c’era altra spiegazione; la ricordai tenendomi la mano tra le dita lorde di sangue, era come se mi avesse fatto partecipe della sua crudeltà. La paranoia aveva ormai preso il sopravvento. Di colpo mi sembrò logico che lei, la strega, sacerdotessa e madre oscura, avesse tracciato i simboli esoterici sul muro. Me la figurai mentre affondava le mani nel ventre di Linares per estrarne un diluvio di sangue. Avevo a che fare con una schizofrenica: sarei stato il cadavere nº 4.
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