Per quanto ci provi,
non posso seminare la mia ombra.
Prima che la para mi trovi,
scrivo a mente sgombra.
Non credo in Dio. Figurati alle cazzate.
Sollevo un calice per tutte le lacrime soffocate,
amare più del Montenegro. Amare, cosa che non faccio
contrariamente alla brava persona per cui mi spaccio.
Stare male –
Attitudinale –
Molte pare – a lungo andare –
Dove troverò
lavoro con la faccia che ho?
Resterò
ad augurarmi un infarto ancora per un po’.
Esco nei giorni senza sole
con gli occhiali da sole.
Incontro ragazze sole.
Ci si perde tra mille spasimanti.
Oppure come due amanti,
fragili creature ansimanti.
Non sceglierò mai ciò che è meglio per me,
perché il mio odio pesa più di me
e ce l’ho nel midollo.
Dal rossetto sul collo
allo stringere quello di una bottiglia,
mi domando cosa penserà di me la mia famiglia.
Certi stili di vita influenzano le scelte,
sicurezze che dalle mani scivolano svelte.
Aspettiamo una svolta
prima che la speranza ci venga tolta.
Seppure ostentare mi pare invano,
ciò che non mi uccide mi rende solo più strano.
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