Finché nasce un giorno,
tra bruniti cristalli e luminosi rivi,
cancella parola
che non intende tacer sola,
ombre.
Magma come lacrima sopravvive
nelle faglie del viso
e scarna sete alimenta.
Forni luminosi, fornaci,
illuminano il tuo viso
che scruta il destino
e noi nel pieno dell’età,
chiediamo al creatore
di svolgere il creato
e lasciarlo libero.
La luce nel buio non ha potere,
scompare ad ogni passo,
nel buio solo il silenzio impera.
Camminare nel buio assoluto
seguendo il rumore dei passi,
il respiro di chi ti dice:
vedi? questo è come un utero
e tu allora rivedi.
Taciturna, lo sguardo tramortito
dal tepore del suo livido furore,
in un riverbero luminoso si ritira.
Può essermi celato da sipario,
l’ombra flaga del silenzio ma è li,
nella penombra che
sentieri dei desideri
dipanano sogni.
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