Ci sono giorni
che vorrei essere un altro.
Non il sole che brilla sul mare,
tantomeno la luna o le stelle
ipocrite amenità che lascio ai poeti fasulli.
Vorrei essere sconosciuto a me stesso
un Cinese in vacanza a Manila
o un Giapponese allergico al sushi
che mangia solo maiale.
Un Islandese, un Cileno, un Indiano
che odia l’inettitudine delle vacche.
Vorrei svegliarmi
senza dovermi riconoscere ogni volta,
quindi vorrei aprire gli occhi la mattina
e stupirmi di essere giallo
con gli occhi a mandorla
o col desiderio impellente di pregare
verso La Mecca.
Un giorno tu ed io saremo qualcosa che ora non siamo
e che non siamo mai stati.
Una meravigliosa sorpresa
l’uno per l’altro
e ce ne andremo
da quest’oblio
come ora facciamo nei nostri sogni.
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